L’approccio immaginale
Il metodo simbolo-immaginale, o immaginale, si sviluppa a partire dalle visione di James Hillman, grande rivoluzionario del pensiero psicologico del Novecento, e attinge a piene mani dalla cultura orientale, dalla meditazione e dalle tradizioni ancestrali dei popoli antichi. Infatti, i due mondi – quello occidentale della psicologia di Hillman e quello orientale, legato allo sciamanesimo e persino alla visione buddista – hanno in comune una visione spirituale della realtà, tale per cui la materia e l’oggettività delle cose sono considerati inganno. Per la visione immaginale, infatti, tutto è immagine, simbolo.
Attraverso l’approccio immaginale, sul quale si fondano i miei percorsi di Life Coaching, anche persone, eventi e luoghi significativi della nostra vita, possono essere ricondotti a essere pure immagini. È grazie a un processo definito “riassorbimento del reale”, che gli eventi più impressionanti della nostra esistenza possono essere ricondotti alla loro natura simbolica, che li libera dalla visione oggettivistica che li vuole etichettati attraverso una definizione duale, del giusto e dello sbagliato, del bene e del male.
Oltre la dualità
Tutto in natura è immagine e la principale caratteristica delle immagini è che amano svanire.
Selene Calloni Williams
Un nuovo sguardo al mondo
L’approccio immaginale invita quindi a guardare il mondo da un punto di vista alternativo, e a leggere gli eventi attraverso un codice immaginativo naturale. Si tratta di un’alternativa al codice immaginativo sociale, che invece ci spinge a definire e categorizzare ogni cosa attraverso dei valori, appunto, sociali, quali l’oggettività, la produttività, la normalità. É questo il codice che, attraverso il processo di civilizzazione, ha portato l’uomo ad allontanarsi dalla sua natura animica, ossia quella parte più profonda delle cose che è fatta di valori naturali come l’impermanenza, la ciclicità e di emozioni come la tristezza, l’insicurezza, la lentezza.
Nei percorsi di Life Coaching Immaginale si lavora attraverso la rappresentazione simbolica dei propri samskara, ossia degli eventi più impressionanti e perturbati della propria vita, in relazione al raggiungimento di un obiettivo specifico. Questo processo, definito anche come “ritiro delle proiezioni”, aiuta a pacificare e conduce situazioni e persone al di là del bene del male e, quindi, a trasformare gli ostacoli in punti di forza.